sabato 6 ottobre 2018

I DON'T GIVE A SHIT.(am I annoying you?)




Moderati attacchi di panico
flebili proteste asettiche
che non portano da nessuna parte
è inutile discutere
con chi vede solo le sue ragioni
sempre più lontani
più divisi e ottusi
sempre più delusi
ed ancora fraintesi
neon colorati intermittenti
si riflettono distorti
sull'asfalto bagnato
mentre corpi disfatti
si affrettano per tornare
vivi alle loro tane
nei vicoli l'odore di piscio
mescolato agli idrocarburi
sembra prendere vita 
mentre ancora aspetto
come sempre in questi casi
"cosa fai da queste parti
 ti sei perso o cerchi qualcosa
 sotto la pioggia a quest'ora?"
il dolore è sempre nella testa
le emozioni e le sensazioni
sono solo percezioni
piccole scosse elettriche
nei diversi strati della corteccia
"che cazzo dici bello
 non credo di avere
 quello che stai cercando"
scusa ce l'hai con me?
ero sovrappensiero
mi capita sempre più spesso
vi guardo e non vi vedo
ma basta che mi sfiori l'idea
della vostra presenza 
ad irritarmi ed infastidirmi
cerco qualcosa che vi annulli
almeno temporaneamente
mentre mi chiedo come fate
a vivere con voi stessi
che puttanate vi raccontate
prima di abbandonarvi al buio
stressati sempre e mai riposati
tornate tutti tristi e mansueti
ogni giorno al vostro calvario
non suscitate neanche più pena
mentre a solide martellate
vi inchiodate da soli
alla croce che vi siete scelti
pagabile in comode rate
perchè la scarsa fantasia
non vi accompagna oltre
"qualunque sia il tuo problema
 amico è meglio per te
 se torni da dove sei venuto"
come piccoli ingranaggi
perfettamente sostituibili
della grande macchina
che vi succhia gli organi
e li sputa fuori avvizziti
dopo averli svuotati
"non ho tempo ora
 per le tue seghe mentali
 compri qualcosa o te ne vai"
io è qua che volevo arrivare
come fai a non sentirti usato
quando il signor qualcuno 
ti mette in un angolo e tu
ci rimani come un impiegato
che va al lavoro mesto
e come un condannato
accetta il suo supplizio
"senti facciamo così
 dimmi cosa vuoi te lo regalo
 ma poi vai via o ti sparo".
 


icknos@amIannoyingyou.ciao.FREE.com








 








giovedì 6 settembre 2018

COSPLAY.(a domino theory)




Lascio scorrere l'acqua
calda da scorticare la pelle
mentre la notte diventa alba
i vetri e lo specchio appannati
guardo la mia immagine
distorta dal vapore
così strafatto da vedere i rumori
stridii rapaci strappano il buio
poi sopraggiunge il silenzio
altrettanto fastidioso
e poi di nuovo
un acuta sinfonia
di agitato terrore
il sonno mi circonda
ma non riesce a prendermi
la lingua incollata al palato
un latrato esasperante
si ripete infinito
troppo esposto
per essere cattivo davvero
implodo come una supernova
in un enorme buco nero
che ingoia tutto
per poi cagarlo intatto
in un altra dimensione
dove l'empatia non esiste
e posso scegliere senza rimorsi
quale costume indossare
come tessere del domino
scelte a caso dal destino
infinite combinazioni
una sola è quella giusta
vesti il cinico glaciale
o interpreti il trepido eroe
e non sai più chi sei
senza una maschera
e continui il gioco
con qualunque identità
purchè ti protegga
dal grigio omologo
di una realtà troppo scontata
dove ogni giorno
ripeti sempre gli stessi gesti
e senti sempre le stesse parole
un deja-vu' da girone infernale
dove a cambiare
è solo la data sul calendario
per ricordarti
che in qualunque ruolo
tu intenda giocare
alla fine ti dovrai alzare
e lasciare come tutti
tutto quello che hai sul tavolo.
icknos@cosplay.ciao.FUUU.com


martedì 21 agosto 2018

PUNTO DI ROTTURA.(is all about bridges)




Il senso di colpa brucia
un uomo scruta nella notte
se oltrepassa il confine
non tornerà più indietro
schermi fragili
proteggono insicure certezze
siamo algoritmi complicati
in continua evoluzione
che non sempre
corrisponde a progresso
il buio tetro
è sempre più profondo
lontano le voci
sempre più angosciate
incastrano parole
cercano di descrivere
sensazioni e azioni
che rifiutano di farsi spiegare
arriva il momento
in cui dubiti di tutto
quando ogni passo
ti sembra sbagliato
ma sai che se stai fermo
in qualche modo è pure peggio
non importa a nessuno
quanto nuove e buone
siano le tue carte
se non hai la fiducia
che serve a giocarle
se ti convinci
che tutto è già scritto
non fa differenza
se ti dai da fare
o se non muovi un dito
estranei freni inbitori
prendono il controllo
nessuna comunicazione
la sala macchine
abbandonata a se stessa
smette di funzionare
non c'è più tempo
per ragionevoli soluzioni
arrivati al punto di rottura
quello che deve accadere
inesorabilmente accade
poi resta solo il rimpianto
spesso misto all'indifferenza
e nessuno che faccia
MEA CULPA
non c'è spazio
per i più deboli
in un mondo
dove tutto è in vendita
e non c'è verso
che possa cambiare
e qualunque sia
la tua fottuta opinione
dormi meglio
se te ne fai una ragione.
icknos@bridges.ciao.FUUK.com





domenica 15 luglio 2018

(c)RAP.(disgregazione sociale)




Al mondo tutti cercano qualcosa
ma qualunque cosa sia
solo qualcuno la trova
lo prova il fatto
se non ti sei accorto
che c'è più gente che sopravvive
che ruggine su un binario morto
e io c'ho provato a capire
come fate a respirare
piegati in due
e con il collo storto
sotto il peso di una finta democrazia
che come una noiosa zia
ripete sempre le stesse cose
con retorica e disciplina
ma che la sera si fa fottere 
e sbattere come una sgualdrina
una generazione di sconfitti
senza aver mai combattuto la mia
anche se vede il muro
ci sbatte il muso di brutto
poi si incazza con chi lo ha costruito
ma non con chi lo ha voluto
la vita è un imbuto
che ci creiamo da soli
senza nessun aiuto
per alcuni vale oro
per altri meno di uno sputo
l'individuo si disgrega
quello che si interessa a tutto
quello a cui importa una sega
si va a velocità diverse
ma in fondo siamo tutti
miserabili anime perse
con troppi vizi
e quasi nessuna virtù
che per la cronaca
gli umani si attribuiscono
ma esiste solo nelle sagre di re artù
e c'è chi crede in dio
e chi adora visnù
urlate tutti quanti
ed io non vi ascolto più
non credo più a niente
e non mi fido della gente
che pensa con la mente
nutrita da una TV demente
che ripete solamente
le cazzate che vi piace ascoltare
mentre fingete di rilassarvi
col culo sudato in riva al mare.


 icknos@cRAP.ciao.FLIK.com

sabato 26 maggio 2018

DIO C'E' MA SE NE FOTTE DI TE (everybody seek redemption)




La trasformazione è impercettibile
ma costante e progressiva
come puoi non vederlo?
Intellettuali pieni di se stessi
senza una vita da descrivere
scrivono storie qualunque
col culo posato su comode poltrone
pieni di buone intenzioni
per non offendere nessuno
chi ha le chiavi del paradiso
chiede prodotti di facile consumo
per non disturbare lo stagno
attenuare il rumore
per non agitare il gregge
le tenebre dell'inquisizione
inibiscono l'istinto di creare
vogliono tutti uguali
seguiti da stupidi adulatori
le avanguardie lasciate da sole
si disfano come abiti troppo usati
clown e giullari servili
confondono l'Arte con l'intrattenimento
sai cosa penso?
ogni volta che si scrive
resta meno da dire
e dirlo in maniera diversa
è sempre più difficile
ma se inizi a pensare
che hai le parole contate
forse smetti di sprecarle
il crudo e sgradevole
translucente pallore tossico
di appariscenti mediocrità
tutti a guardare da dove vieni
a me interessa dove vai
vuoi sapere se ho fede?
ma cosa c'entra?
ti rispondo che dio c'è
ma se ne fotte di te!
e la prendi sul personale
come se tutto il male
ricada solo sulla tua testa
l'oblio non è mai totale
c'è sempre qualcuno che ricorda
anche se non c'è modo
di mantenere l'attenzione
su qualcosa troppo a lungo
viviamo come zombies
senza mai decidere davvero
come vogliamo esistere
come puoi considerarti soddisfatto?
mentire a se stessi
non è mai intelligente
qualunque sia il motivo
ed è per altro vero
che bisogna stare attenti
nell'esprimere i propri desideri
una corte di  zelanti dementi
non ci rende migliori
l'illusione che basta volerlo
per diventare ogni cosa
continua a tormentare i sonni
e i sogni strappati e appallotolati
di generazioni di artisti
con folle adulanti e critici estatici
che fanno la fila eccitati 
ma composti per baciargli il culo
purtroppo solo nella loro testa
mentre la loro opera migliore
prende la muffa non capita
in fondo a chi sa quale cassetto
troppo avanti per i suoi tempi
dirà il solito qualcuno
senza che il suo parere
raccolga maggiore attenzione
crollano antiche consuetudini
vacillano radicate tradizioni
tutto si fa spettacolo
ma non ci sono più spettatori
troppo distratti dal tempo
impegnati a recitare le loro vite
raccontate alla fibra ottica
e così vedi che tutto torna?
come dicevo sui desideri
sognavo una comunità di artisti
e mi ritrovo circondato
da praticamente chiunque
che crede di esserlo
benvenuti nell'era digitale
governata dall'algoritmo
santificato sull'altare
dell'intelligenza artificiale
dove il fedele ispirato
o per meglio dire l'utente
si limita a digitare
il mondo a portata di dito
che immensa cazzata
quello che manca in molti
è la consapevolezza
coperta sotto i sensi di colpa
offuscata di miraggi di gloria
che il loro mondo finisce
dove termina il dito.


  icknos@dioce.ciao.FRAK.com


martedì 1 maggio 2018

TO HELL AND BACK AGAIN.(just like rimbaud)



Esoterico misticismo spirituale
tutti a combattere contro i demoni
nessuno che provi a parlarci
pieno di vino all'alba
sotto la pioggia in una piazza
è tutto così sereno qui fuori
e così scoordinato dentro
la via dei samurai
attraversa sudore e disciplina
e di sicuro non è per tutti
l'arca dell'alleanza
è affondata da tempo
trasgressioni irragionevoli
tutti ad aspettare il giudizio
senza speranza di sapere
chi ci dovrebbe giudicare
ma sopratutto con quale metro
fatti di roba sintetica
figli di una gravidanza isterica
siamo compressi in una sfera
esistiamo per confermare
le teorie sui grandi numeri
per un calcolo di probabilità
ed a confondere ancora di più
mi arriva all'orecchio
la tristezza di un rondò
fischiato da un ubriaco
mentre piscia all'angolo
mozart sul selciato bagnato
in buie sale cinematografiche
cercando brividi artificiali
deprivazioni sensoriali
depravazioni cerebrali
chi ricorda tutto
finisce col rovinare
le memorie degli altri
spesso senza volerlo
affrettatevi ad occupare i posti
ogni nuova scoperta
pagata col sangue
di chi non importa
il sapere è potere
ma lo è anche la cieca violenza
il fine continua
a giustificare i mezzi
le parole valgono sempre meno
come chi le pronuncia
un tappeto persiano
lo riconosci dai nodi fatti a mano
siamo pieni di nozioni inutili
ma siamo morti
senza una cittàmercato vicino
le porte della percezione
si chiudono con uno schianto
e improvvisa ci investe
una realtà sopportata a fatica
si impadronisce di ogni spazio
mesmerizzato dallo stupore
nel parossismo da burlesque
dell'esperienza extra corporale
vedo rimbaud spiegare a verlaine
che non importa quanto ti sforzi
le stagioni all'inferno
non finiscono mai
ti allontani per un po'
ma continui a tornare.

icknos@justlikerimbaud.ciao.FRAK.com

giovedì 29 marzo 2018

CHIMERA.




Alla fine della strada
dove tutti aspettano
non c'è modo di spiegare
come fare per normalizzare
e analizzare questo macello
instabile come negli scacchi
il re deve sempre morire 
l'equilibrio non è mai statico
il mio mondo sta scomparendo
diluito in mille rivoli
sempre più sterili
e non trovo molti stimoli
per occuparmi di cambiare
quello che verrà domani
l'incertezza crea paura
sgraziate timide preghiere
strisce di luce vivida
attraversa le crepe
di alti soffitti diroccati
è sempre più difficile
trovare persone fra la gente
laide e truci atmosfere
da oriente decadente
ricorrenti percezioni oniriche
viaggi nel tempo unidirezionali
viviamo in un sogno prestato
e lo sprechiamo inerti
davanti alla televisione
finendo col farci confezionare
anche i desideri personali
che magari non sono più
come quelli che facevamo
nella nostra innocenza
immacolata di una volta
ma sono li belli pronti
anelanti di intrattenerci
e soavemente rincoglionirci
metamorfosi veloci e incomplete
danno una furiosa vita 
a chimere oscure e deformi
intossicate dalle aspettative
il panico divora la ragione
ci sono progetti in corso
che vanno interpretati
che sono oltre la comprensione
perversioni complottiste
puerilmente assurde
che è più facile non credere
le contraddizioni si accumulano
le comunicazioni si interrompono
finché nessuno sa più dove stare
e se non c'è dietro un disegno
significa veramente
che siamo soltanto stupidi.


 icknos@CHIMERA.ciao.FAAK.com 





domenica 18 marzo 2018

ALLODOLE & POETI.(just 'nother rant)


Un suono stridulo e lacerante
strappa la coscienza
impedendo che mi concentri
se senti dolore sei vivo
è quando non senti più niente
che ti devi preoccupare
quando nessuno è responsabile
tutto diventa più facile
non mi lascio più influenzare
miasmi di frittura bruciata
aleggiano sospesi a mezz'aria
insegne luminose scrostate
che hanno visto tempi migliori
come tutti noi del resto
attirati dalle luci colorate 
come indigeni sempre più tribali
con gli occhi fissi
su tecnologici specchi
come allodole sempre più sciocche
dove ognuno guarda la miseria
lo squallore nella vita altrui
per dimenticare la propria
ma tu te lo eri immaginato?
lo credevi così il futuro?
Non sappiamo più parlare
ma scriviamo tutti più dei poeti 
inondando librerie virtuali
di lavori ed opere onaniste
che restano impigliate nella rete
e li ristagnano per sempre
senza che vengano mai lette
esibizionisti senza un pubblico
come libertini in un cimitero
farsi una sega in un orgia
che ha luogo solo nella tua testa
nella solitudine di una cella
filmati e registrati 
da telefoni con l'autoscatto
febbricitante sotto la pioggia
zone militarizzate e buie
in ogni angolo della città 
strade spazzate dal vento
che grida tra i palazzi
ulula come una cagna in calore
vibrando nei vicoli
il degrado assume molte forme
e certe sono piacevoli
se puoi lasciarle andare
quando ti stanchi di loro
ma è più probabile
che tu finisca col farne parte 
dopotutto hai pagato per farti
e una volta arrivati
certi non hanno più niente
per volere tornare indietro
altri nonostante tutto
non ne vedono il perché
c'è un idea piuttosto comune
di cosa sia giusto o sbagliato
altra cosa è quando si tratta 
di trovare dentro di te
una fottuta ragione.


 icknos@allodole&poeti.ciao.FCUK.com




domenica 18 febbraio 2018

STATO PROVVISORIO.(last bus home)



Il tempo andrebbe goduto
non misurato
contaminazione di linguaggi
avete rotto il cazzo
con le vostre favole
su un dio misericordioso
che permette tutto questo
in nome del libero arbitrio
nessuno ha mai chiesto di nascere
men che meno con un handicap
che rende un inferno
una vita comunque difficile
sempre di corsa
a caccia dell'ultimo bus
dell'ultimo trend
dell'ultima App
ma di cosa parlavamo
in quelle interminabili notti
che non volevo finissero mai
troppa gente si incide la pelle
con inchiostro senza anima
un tatuaggio era un messaggio
come lo era un taglio di capelli
ora tu che cazzo c'hai da dire
affannato e pieno di ansia 
alla ricerca di un lavoro insulso 
che ti accompagni alla tomba
prima dell'uomo 
dio non sapeva di esistere
atmosfere prive di ossigeno
su pianeti privi di umanità
ma ricchi di vita intelligente
profeti di realtà distopiche
raccontano che il corpo
è solo un veicolo
ma nessuno sa dire 
per andare dove
o comunque non ne ha le prove
ti devi fidare e pagare
rapporti logori e alienanti
troppe voci senza senso
facce sconosciute che ti osservano
e che osservo a mia volta
isolati da gabbie invisibili
soffocati dai riflussi acidi
intossicati da farmaci e preghiere
ci sono eventi che solo il tempo
ci può spiegare a fondo
quando hai finito di strapparti le vesti
c'è ancora del lavoro da fare
personaggi da fumetto
con buffi accenti
vi spiegano da anni cosa volete
ma voi chissà perché
non siete mai contenti
e ripetete gli stessi movimenti
aspettando risultati diversi
è uno STATO PROVVISORIO
è uno STATO PROVVISORIO
è uno STATO PROVVISORIO
mi obbligo a ripeterlo
come un rosario nella mia testa
ma non l'ho mai creduto
e ho come l'impressione
che non inizierò a farlo adesso.


icknos@lastbushome.ciao.F_CK.com