sabato 26 maggio 2018

DIO C'E' MA SE NE FOTTE DI TE (everybody seek redemption)




La trasformazione è impercettibile
ma costante e progressiva
come puoi non vederlo?
Intellettuali pieni di se stessi
senza una vita da descrivere
scrivono storie qualunque
col culo posato su comode poltrone
pieni di buone intenzioni
per non offendere nessuno
chi ha le chiavi del paradiso
chiede prodotti di facile consumo
per non disturbare lo stagno
attenuare il rumore
per non agitare il gregge
le tenebre dell'inquisizione
inibiscono l'istinto di creare
vogliono tutti uguali
seguiti da stupidi adulatori
le avanguardie lasciate da sole
si disfano come abiti troppo usati
clown e giullari servili
confondono l'Arte con l'intrattenimento
sai cosa penso?
ogni volta che si scrive
resta meno da dire
e dirlo in maniera diversa
è sempre più difficile
ma se inizi a pensare
che hai le parole contate
forse smetti di sprecarle
il crudo e sgradevole
translucente pallore tossico
di appariscenti mediocrità
tutti a guardare da dove vieni
a me interessa dove vai
vuoi sapere se ho fede?
ma cosa c'entra?
ti rispondo che dio c'è
ma se ne fotte di te!
e la prendi sul personale
come se tutto il male
ricada solo sulla tua testa
l'oblio non è mai totale
c'è sempre qualcuno che ricorda
anche se non c'è modo
di mantenere l'attenzione
su qualcosa troppo a lungo
viviamo come zombies
senza mai decidere davvero
come vogliamo esistere
come puoi considerarti soddisfatto?
mentire a se stessi
non è mai intelligente
qualunque sia il motivo
ed è per altro vero
che bisogna stare attenti
nell'esprimere i propri desideri
una corte di  zelanti dementi
non ci rende migliori
l'illusione che basta volerlo
per diventare ogni cosa
continua a tormentare i sonni
e i sogni strappati e appallotolati
di generazioni di artisti
con folle adulanti e critici estatici
che fanno la fila eccitati 
ma composti per baciargli il culo
purtroppo solo nella loro testa
mentre la loro opera migliore
prende la muffa non capita
in fondo a chi sa quale cassetto
troppo avanti per i suoi tempi
dirà il solito qualcuno
senza che il suo parere
raccolga maggiore attenzione
crollano antiche consuetudini
vacillano radicate tradizioni
tutto si fa spettacolo
ma non ci sono più spettatori
troppo distratti dal tempo
impegnati a recitare le loro vite
raccontate alla fibra ottica
e così vedi che tutto torna?
come dicevo sui desideri
sognavo una comunità di artisti
e mi ritrovo circondato
da praticamente chiunque
che crede di esserlo
benvenuti nell'era digitale
governata dall'algoritmo
santificato sull'altare
dell'intelligenza artificiale
dove il fedele ispirato
o per meglio dire l'utente
si limita a digitare
il mondo a portata di dito
che immensa cazzata
quello che manca in molti
è la consapevolezza
coperta sotto i sensi di colpa
offuscata di miraggi di gloria
che il loro mondo finisce
dove termina il dito.


  icknos@dioce.ciao.FRAK.com


martedì 1 maggio 2018

TO HELL AND BACK AGAIN.(just like rimbaud)



Esoterico misticismo spirituale
tutti a combattere contro i demoni
nessuno che provi a parlarci
pieno di vino all'alba
sotto la pioggia in una piazza
è tutto così sereno qui fuori
e così scoordinato dentro
la via dei samurai
attraversa sudore e disciplina
e di sicuro non è per tutti
l'arca dell'alleanza
è affondata da tempo
trasgressioni irragionevoli
tutti ad aspettare il giudizio
senza speranza di sapere
chi ci dovrebbe giudicare
ma sopratutto con quale metro
fatti di roba sintetica
figli di una gravidanza isterica
siamo compressi in una sfera
esistiamo per confermare
le teorie sui grandi numeri
per un calcolo di probabilità
ed a confondere ancora di più
mi arriva all'orecchio
la tristezza di un rondò
fischiato da un ubriaco
mentre piscia all'angolo
mozart sul selciato bagnato
in buie sale cinematografiche
cercando brividi artificiali
deprivazioni sensoriali
depravazioni cerebrali
chi ricorda tutto
finisce col rovinare
le memorie degli altri
spesso senza volerlo
affrettatevi ad occupare i posti
ogni nuova scoperta
pagata col sangue
di chi non importa
il sapere è potere
ma lo è anche la cieca violenza
il fine continua
a giustificare i mezzi
le parole valgono sempre meno
come chi le pronuncia
un tappeto persiano
lo riconosci dai nodi fatti a mano
siamo pieni di nozioni inutili
ma siamo morti
senza una cittàmercato vicino
le porte della percezione
si chiudono con uno schianto
e improvvisa ci investe
una realtà sopportata a fatica
si impadronisce di ogni spazio
mesmerizzato dallo stupore
nel parossismo da burlesque
dell'esperienza extra corporale
vedo rimbaud spiegare a verlaine
che non importa quanto ti sforzi
le stagioni all'inferno
non finiscono mai
ti allontani per un po'
ma continui a tornare.

icknos@justlikerimbaud.ciao.FRAK.com