sguardi pieni di invidia
solo i pazzi non hanno mai paura
tradite le nostre ambizioni
smarriti senza direzione
come mi chiamo?
Quale è il mio nome??
inebriati di vino stantio
sotto fioche luci stroboscopiche
corpi nudi su assi di legno
si agitano frenetici
in una danza nichilista
che spoglia di ogni significato
il movimento in sincrono
mentre un filo spinato teso
lacera pelle e carne
lunghi segni irregolari
attratti dalla rovina
una romantica decadenza
tra le macerie di antiche vestigia
a ricordare che ad ogni inizio
segue inesorabile una fine
che molto raramente
è quella che ti aspetti
cosa è successo ai sognatori?
insofferenti e agitati
plasmati dai ricordi
e ancora visioni movimentate
sguardi fugaci su altre realtà
trovi risposte a tutto sui libri
se le sai cercare tra le righe
il mestiere definisce l'uomo
arcani tunnel spazio-temporali
oltre l'orizzonte delle possibilità
intrappolati senza uscita
in un nastro di Moebius
che ci riporta sempre
al fottuto punto di partenza
senza nessuna via di fuga
in claustrofobici microcosmi
che negano ogni contatto
l'animale sociale intimorito
si ritira per leccarsi le ferite
nel profondo della sua tana
comunicando la sua ansia
dalla sua personale
ossessiva finestra virtuale
dove vedi il mondo
ma non lo puoi toccare
ed è un po' come essere morti
e non volerlo accettare.
icknos@Moebius.ciao.F@#K.com
vagamente ispirata da “la seconda volta” di
@robertoalbini
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